Il nostro Openhouse, Cronaca di un viaggio al centro di Roma
Il nostro Openhouse, Cronaca di un viaggio al centro di Roma
La nostra avventura comincia circa un mese fa.
“Isabella, sai che il 3 e 4 ottobre c’è Openhouse Roma?”
“Vedi che finalmente…sono due anni che aspettavi che lo rifacessero! Da quando eri stata a quel concertino Jazz sui tetti di Trastevere…”
Si, effettivamente quella storia di me seduta sulle tegole col bicchiere in mano e il sax a suonare tra gli ospiti e il tramonto non l’avevo risparmiata a nessuno. Ma sembra un sacco di tempo fa.
Allora mi metto come una pazza a sfogliare la lista delle location disponibili e compongo una mappa ideale di me e Isabella sguinzagliate per Roma:
“Tu ti prendi il centro storico, io Monti e Trastevere…” Ero inspiegabilmente felice.
Un po’ perché sembra di fare tante cose per la prima volta ultimamente, di rivivere una nuova vita. Un po’ perché questo è quello che penso di Openhouse:
Mi piace la condivisione.
Mi piace vedere l’idea di un architetto e di un proprietario a servizio dei bisogni e della bellezza.
Mi piace andare in giro con la mappa OHR come una turista a Roma.
Mi piace sfogliare le foto che faccio, cancellarne alcune e pubblicarne altre.
Mi piace prendere spunti per nuove esperienze da condividere con i nostri ospiti e generare in loro una inspiegabile felicità.
Mi piace entrare nelle location Openhouse e conoscere le persone, ammirare l’intuizione e il gusto, chiacchierare e scambiare numeri. Spesso finisco anche a prendermi un aperitivo e raccontare di TKTR e a sentire racconti degli altri, followandoci sui social e scambiandoci link di un po’ di tutto.
E percorrendo i sentieri della wanderlust si arriva finalmente al Day 1.
Non vorrei che sembrasse che siamo dotate di un fiuto particolare sulle prenotazioni, alcuni luoghi che volevamo effettivamente visitare erano già “fully booked” e altri non li conoscevamo e ci hanno semplicemente incuriosito, tuttavia ogni esperienza si è rivelata assolutamente all’altezza delle aspettative.
Isabella tra arte e design
Il primo posto visitato da Isabella è l’ISIA ROMA DESIGN. L’Istituto superiore per le industrie artistiche (abbreviato con l’acronimo ISIA) è un’istituzione di alta cultura pubblica dedicata al disegno industriale. Fondata nel 1962 da Giulio Carlo Argan, l’ISIA di Roma è l’istituzione più antica d’Italia per quanto riguarda la formazione nel campo dell’industrial design.
La sede dell’Istituto è accolta dall’ex convento dei Ministri degli Infermi riedificato a partire dal 1659 sulla preesistenza dell’ospedale della Confraternita dei Disciplinati o Battuti.
Il complesso architettonico tardo-barocco adiacente alla Chiesa di Santa Maria Maddalena, affaccia sull’omonima piazza, a pochi passi dal Pantheon. L’edificio si sviluppa su più livelli, con una superficie complessiva di 2000 metri quadrati, che ospitano le aule didattiche, i laboratori di ricerca, l’aula magna (l’ex cappella conventuale), gli uffici docenti e amministrativi, un cortile interno; e una preziosa biblioteca specializzata, contenente tra le più importanti raccolte sul design.
“Non male studiare su una sedia di Philippe Starck ma dopotutto se sei talmente bravo da essere fra i trenta alunni ammessi annualmente alla scuola…”
Un ambiente rigoroso, pulito, efficiente, che sa di scuola e di “less is more”…da non mancare la prossima visita anche perché l’edificio che accoglie l’istituto “vale il viaggio”.
Come antipasto non ordinate altro che l’adiacente Chiesa di Santa Maria Maddalena.
* * *
Isabella corre alla sua prossima visita alla “28 PIAZZA DI PIETRA – FINE ART GALLERY”.
Lo spazio fa parte di Palazzo Ferrini-Cini. Prima adibito a bottega artigiana e poi a magazzino è stato nel 2012 completamente ristrutturato per diventare una galleria d’arte contemporanea. La ristrutturazione ha tra l’altro riportato a nuova bellezza alcuni resti romani del II sec. d.C. presenti nella struttura: si tratta delle fondamenta del porticato del Tempio di Adriano (145 d.C.) sapientemente restaurate con l’ausilio della Soprintendenza ai beni Architettonici e Archeologici.
Oltre a regalare alcuni interessanti spunti di arte contemporanea, la galleria è essa stessa un’opera d’arte. Well spotted.
Consigli per non tornare a casa a mangiare
Enoteca Spiriti – Piazza di Pietra 32
https://it-it.facebook.com/EnotecaSpiritiPiazzaDiPietra/
Clemente alla Maddalena – Piazza della Maddalena 4
https://www.clementeallamaddalena.it/
Bar Caffè “La tazza d’oro” – via degli Orfani 84
http://www.tazzadorocoffeeshop.com/
Cristiana tra il dove vorrei abitare e il dove vorrei lavorare
Ci sono a Roma dei quartieri belli e poi dei quartieri belli e con un fascino insolito. Per me Monti rappresenta l’apoteosi di quel “non detto” e “non so spiegarlo”.
La Suburra fu il primo borgo suburbano della primitiva città, situata sul Palatino. Questo quartiere, oggi corrispondente all’area del rione Monti, a due passi dai Fori, era la parte più popolare dell’antica Roma: un dedalo di viuzze, botteghe e insulae, abitato da gladiatori, artigiani, prostitute e famiglie plebee.
Io la vedo ancora quell’anima autentica e popolare sotto la superficie di vetrine sofisticate e ristorantini curati e… non so spiegarlo.
Faccio mezza Roma a piedi e arrivo a via Urbana 152 dove si trova l’edificio residenziale di lusso conosciuto come STAMPERIE 152 – LUXURY APARTMENTS.
Il progetto, curato dallo Studio 3C+t Capolei Cavalli architetti associati e la cui realizzazione termina nel 2014, ha rispettosamente rinnovato le precedenti Stamperie de “Il Messaggero” che vi sorgevano dagli anni ’70.
Qui il volume interno delle Stamperie si è trasformato in unità immobiliari di pregio, mentre i prospetti esterni, su via Urbana e Via della Caprareccia, sono stati recuperati per intero nella loro configurazione originale. La corte interna con alberi, arbusti, acqua e pareti verdi, è realizzata con materiali tradizionali lapidei e in ferro, mentre su di una parete scorre dell’acqua che ricade in una piccola vasca acciottolata. Il progetto della corte rielabora il concetto di scena teatrale (le Stamperie sono state anche un teatro nella loro vita articolata!) e funge da luogo di curiosità e intrattenimento, con fioriere e panchine in pietra utilizzate anche per delimitare gli spazi di pertinenza delle unità immobiliari al piano terra.
Ora che Openhouse chiude i battenti sino al prossimo anno, vi suggerisco di riaprirli in anticipo chiedendo un favore al simpatico custode. E si, lì ci vivrei eccome.
* * *
Non so quale successo abbia avuto la visita di cui vi parlerò adesso, perché non si tratta dei soliti noti, ma per lei spendo il mio “coup de coeur”.
Ci accoglie la simpatica nipote della proprietaria, Antonella Argenti, e siamo nel suo laboratorio a via degli Zingari. L’impatto è magnifico, come se un velo avesse coperto per secoli un’opera d’arte e poi, di colpo, venisse rimosso.
L’edificio dove si trova il laboratorio ospitava un anonimo appartamento caratterizzato dalla tradizionale sequenza di spazi serviti e serventi. Nella ristrutturazione, poi divenuta restauro, sono stati rimossi i controsoffiti e tutti i tramezzi e descialbate le pareti; sono stati riportati alla luce i soffitti lignei e restaurati gli antichi intonaci. Durante il restauro delle pareti, effettuando il descialbo, sono riapparsi alcuni frammenti di un decoro a uccelli, cornici e sottofinestre a finti marmi e un frammento di paesaggio lacustre datati 1600. Il laboratorio è adibito a lavori di riuso creativo, collegati al riutilizzo di vecchi campionari di tessuto provenienti dallo storico negozio di Roma LELLI, situato in Via Tiepolo, 6.
Ho visto carte da parati di una bellezza non comune e non mancherò di prestare una visita al negozio di via Tiepolo per fare altre domande alla signora Argenti.
E si, anche qui ci vivrei.
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Come non terminare questa cavalcata nel cuore popolare di Roma con la malinconica Trastevere.
Ci vuole poco ad arrivarci in motorino è c’è una bellissima luce autunnale. It’s aperitivo time.
E proprio con un ottimo bicchiere di rosso mi accolgono le ragazze della Associazione culturale Laboratorio Esthia.
Siamo in prossimità di Via della Lungara.
Il Laboratorio ESTHIA, fondato da Christina Heger. è diventato nel 2007 un’Associazione culturale che sostiene e promuove il lavoro di giovani artiste a Roma e all’estero.
Lo spazio che ospita le iniziative di ESTHIA mantiene la struttura di un laboratorio che fa rivivere le antiche tradizioni artigianali di Trastevere. E’ un esterno/interno aperto su via San Francesco di Sales, che offre alle artiste ospiti la possibilità di esporre il loro lavoro creando l’occasione di incontri e la nascita di nuovi progetti.
Io sono stata a chiacchierare con Marta e Greta per circa un’ora.
Il loro è un racconto di un sodalizio con Christina fatto di rispetto e dedizione.
Ci mostrano il piccolo cortiletto, con alberi da frutto e lucine bohemien e mi sembra il posto più bello che c’è perché queste ragazze mi dicono tanto del loro mondo interiore, delle loro scelte non convenzionali e della loro arte.
Greta è una fotografa e ci mostra dei lavori interessanti, esposti su un antico tavolo da fabbro con grande umiltà, a me sono sembrati rivelare un occhio sensibile e un gusto sincero.
Marta è un’orafa autodidatta che ritaglia l’oro ricavandone linee semplici e antiche, facendo risaltare le pietre che avvolge con i suoi fili d’oro. Marta, io so già che sarò tua cliente lo sai?
La terza ragazza che lavora con loro non era presente, si chiama Rossella, ma ho fotografato una sua opera ispirata al Paradiso di Dante. Mi raccontano che ha già avuto le sue soddisfazioni da artista e che esporrà da vincitrice di un concorso presso una rinomata galleria di via Margutta.
Sono stata lì in contemplazione, tra l’albero di melograno, i vasi con le spezie, i nokia inchiodati alla parete e mi sono persa in quell’atmosfera così viva e rasserenante al tempo stesso.
Pronta per il prossimo vernissage, ragazze.
Pronta per il prossimo Openhouse.
Consigli per non tornare a casa a mangiare
Rocco – via Giovanni Lanza 93
https://www.facebook.com/pages/Rocco-Ristorante/898205326997726
L’Elementare Pizzeria – via Benedetta 23
https://www.facebook.com/elementaretrastevere/
Santo Trastevere – via della Paglia 40
http://www.santotrastevere.it/
Freni e Frizioni – via del Politeama 4
https://www.freniefrizioni.com/
Cristiana Castagnola,
Roma, 6 ottobre 2021
Credits per le descrizioni tecniche delle location OHR:
https://www.openhouseroma.org/
Grazie:
http://www.28piazzadipietra.com/
a Marta Salini, Greta Rochetich e Rossella Macrina (Progetto Esthia) per la splendida accoglienza
http://www.esthia.net/esthia_home.html