Mercati di Traiano

Durata:  2 ore

I Mercati di Traiano costituiscono un esteso complesso di edifici di epoca romana. Il complesso, che in origine si estendeva anche oltre i limiti dell’attuale area archeologica, in zone oggi occupate da palazzi moderni, era destinato principalmente a sede delle attività amministrative collegate ai Fori Imperiali.

Il complesso sorse contemporaneamente al Foro di Traiano, agli inizi del II secolo, per occupare e sostenere il taglio delle pendici del colle Quirinale, ed è separato dal Foro per mezzo di una strada basolata. Si articola su ben sei livelli.

Le date dei bolli laterizi sembrano indicare che la costruzione risalga in massima parte al regno di Traiano. Forse è da attribuire al suo architetto Apollodoro di Damasco, sebbene sia possibile che il progetto fosse già stato concepito sotto Domiziano, alla cui epoca potrebbe essere attribuito almeno l’inizio dei lavori di sbancamento.

I “Mercati di Traiano” costituiscono un articolato complesso architettonico che, utilizzando la duttile tecnica costruttiva del laterizio (cementizio rivestito da un paramento in mattoni), sfrutta tutti gli spazi disponibili ricavati dal taglio delle pendici della collina, inserendo ambienti di varia forma ai differenti livelli del monumento. Tale articolazione permette di passare dalla disposizione curvilinea dell’esedra alle spalle dei portici del Foro di Traiano, a quella rettilinea del tessuto urbano circostante.

In tutto il complesso gli ambienti erano prevalentemente coperti da volte in muratura, dalle forme più semplici delle volte a botte, alle semicupole che coprono gli ambienti di maggiori dimensioni, al complesso sistema di copertura della “Grande aula”, con sei volte a crociera.

La tecnica laterizia è notevolmente curata anche in senso decorativo, in particolare sulla facciata del “Grande emiciclo” un ordine di lesene inquadra le finestre del secondo piano, sormontate da frontoncini alternativamente triangolari, oppure arcuati e affiancati da due mezzi timpani triangolari. Questo partito decorativo, rimasto sempre in vista e disegnato da numerosi artisti rinascimentali, è realizzato con mattoni appositamente sagomati, che si ritrovano anche nelle cornici marcapiano in altre parti del complesso particolarmente curate.

La presenza di numerosi ambienti in forma di “tabernae”, in particolare lungo i percorsi esterni, non è necessariamente indice di una funzione commerciale del complesso: anche le vie basolate che ne costituiscono i percorsi esterni sono infatti accessibili prevalentemente mediante scale che superano i dislivelli, e pertanto non erano percorribili dai carri necessari per il trasporto delle merci.

Il monumento doveva piuttosto costituire una sorta di “centro polifunzionale”, dove si svolgevano attività pubbliche soprattutto di tipo amministrativo. La distribuzione degli ambienti, i loro collegamenti e l’articolazione dei percorsi interni dovevano dipendere dalle diverse funzioni delle stanze, come uffici o archivi, in stretto collegamento con il complesso forense.

Negli ambienti del “Corpo centrale” doveva aver sede il procurator Fori Divi Traiani, citato in un’iscrizione recentemente rinvenuta, e preposto probabilmente all’amministrazione e alla gestione del complesso monumentale.

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