Piazza Navona e i suoi artigiani
Durante questo percorso visiterete la bottega dello scultore Vincenzo Piovano, la bottega d’arte Mortet e la bottega degli argentieri Franchi.
Vincenzo Piovano & figlie – Via dell’Orso, 26
Vincenzo Piovano è uno scultore ed un intagliatore del legno: originario di Priverno in provincia di Latina, nel 1973 ha inaugurato a Roma la propria bottega in cui oggi tramanda uno dei mestieri più antichi dell’artigianato. Specializzato in diverse discipline di modellato ed intaglio e nella scultura applicata a diversi materiali quali il marmo, l’avorio, il gesso ed il legno, Vincenzo Piovano collabora con alcune delle più importanti istituzioni romane: ogni scultura di Piovano è una vera e propria opera d’arte, frutto di una ininterrotta ricerca artistica: oggi fanno parte della bottega le due figlie, Alessandra e Michela che si sono specializzate ognuna nel proprio campo artistico. Alessandra si occupa della realizzazione dei mosaici, Michela della doratura su legno e del restauro di opere decorate.
Ogni oggetto prodotto e realizzato nella bottega è eseguito nel pieno rispetto delle tradizioni, utilizzando gli antichi strumenti del mestiere ed i materiali originari.
Bottega Mortet – Via dei Portoghesi, 18
L’attività dell’antica bottega d’arte Mortet è legata ad una famiglia francese di cesellatori ed orefici che formatasi a Firenze verso la fine del XIX secolo, si è in seguito trasferita a Roma, dove opera dal 1890. Il laboratorio, che può vantare sei successive generazioni di artigiani, da oltre settanta anni ha sede nell’antico palazzo Scapucci nel centro di Roma: i prodotti del laboratorio, ispirati alla tradizione delle botteghe artigianali del Rinascimento, spaziano dalla scultura all’oreficeria, dai lavori a sbalzo e cesello fino alla realizzazione di bronzi d’arte. Le opere della famiglia Mortet rappresentano una produzione non seriale, spesso di pezzi unici realizzati su commissione, come oggetti di arte sacra, medaglie commemorative, statue, gioielli ed opere di piccole e media fattura. L’attività può oggi vantare committenze da parte della Santa Sede e dalla Presidenza della Repubblica italiana, nonché da importanti istituzioni internazionali.
Franchi argentieri dal 1886 – Via Tor di Nona, 60
Roberto e Claudio Franchi operano nella bottega storica di famiglia fondata nel 1886, ereditando i saperi di quattro generazioni di maestri argentieri romani. Entrambi approdano giovanissimi nel laboratorio paterno e dopo aver acquisito le conoscenze dei principi del restauro e della conservazione delle oreficerie antiche, aggiungono la pratica della ricerca nella sperimentazione di forme contemporanee, seppure desunte dalla grande tradizione romana. La bottega vanta una storia fatta di collaborazioni prestigiose, dagli incontri con personaggi del calibro del Maestro Federico Fellini o Franco Angeli, esponente della Pop Art italiana, sino alle più recenti committenze Vaticane, la progettazione e la realizzazione dell’anello del pescatore per Papa Benedetto XVI e l’Icona Acheropita utilizzata per la celebrazione della liturgia pasquale. Le collezioni del ricco catalogo spaziano dall’arte della tavola all’arte sacra, fino alle produzioni di gioielleria.
Dopo aver ammirato le creazioni di questi maestri, una Storica dell’arte altamente specializzata vi porterà alla scoperta della Roma del Caravaggio e visiterete la Chiesa di Sant’Agostino dove è conservata la Madonna dei Pellegrini, splendido dipinto realizzato da Caravaggio tra il 1604 e il 1606.
A seguire, la vostra Storica dell’Arte vi farà ammirare la Cappella Contarelli nella Chiesa San Luigi dei Francesi per la quale il Caravaggio esegue tre dipinti: la Vocazione di San Matteo, il Martirio di San Matteo e San Matteo e l’angelo.
Con il Martirio di San Matteo ha inizio la poetica caravaggesca del rapporto luce-ombra che poi si svilupperà nelle opere successive. Nel dipinto rappresentante la Vocazione di San Matteo il racconto è immerso nella realtà del tempo, con personaggi con abiti moderni. La luce è l’elemento caratterizzante l’intera opera. E’ una luce soffusa che entra da una finestra fuori scena sulla sinistra illuminando il braccio.
In alternativa alla visita delle chiese del Caravaggio o, in caso di più tempo a disposizione, in aggiunta alla visita del Caravaggio, la vostra Storica dell’Arte vi farà visitare il Palazzo Altemps.
Il palazzo deve il suo nome al cardinale proveniente dall’Alto Tirolo, Marco Sittico Altemps, che lo acquistò nel 1568 eleggendolo a sua dimora romana.
L’edificio ospita importanti collezioni di antichità e una significativa raccolta di opere egizie. Nelle sale ancora in parte affrescate è possibile ammirare sculture greche e romane appartenute nei secoli XVI e XVII a varie famiglie della nobiltà romana. Il nucleo più consistente è costituito dalla collezione Boncompagni Ludovisi, insieme alle collezioni Mattei e Del Drago e da alcune opere d’arte della famiglia Altemps. Sono inoltre visibili singoli esemplari provenienti da diverse collezioni.
Le sculture sono presentate secondo il gusto antiquario per l’ostentazione dei capolavori dell’antichità propria di quel tempo. Le statue sono state restaurate nei secoli XVI e XVII con integrazioni eseguite da eccellenti scultori dell’epoca quali Gian Lorenzo Bernini, Alessandro Algardi e Ippolito Buzio. La sezione dedicata alla raccolta egizia costituisce una delle più significative testimonianze sulla diffusione dei culti egizi a Roma. La visita del Palazzo si svolge su due piani disposti intorno ad un bellissimo cortile decorato da una fontana monumentale. L’edificio conserva parte degli affreschi e delle decorazioni originari che si possono ammirare soprattutto nella loggia dipinta e nella chiesa dedicata a papa Sant’Aniceto. Al di sopra del fabbricato svetta l’altana, una torre-belvedere sormontata dallo stambecco rampante, stemma della famiglia Altemps.